Gli studenti degli Istituti Comprensivi Dante Alighieri di Villa Castelli, Guglielmo Marconi e Amedeo di Savoia Aosta di Martina Franca, stretti in reti e in collaborazione con l’ASD Robur di Lorenzo Ammirabile, hanno deciso di giocare un’importante partita e segnare il goal più bello, tirando un calcio al bullismo e raddoppiando la rete con un altro calcio al cyberbullismo.
Nell’ambito del comune progetto Cyber_bulli STOP, nato dall’esigenza di prevenire e fermare l’evoluzione dei fenomeni di bullismo e di cyberbullismo con musica e movimento, studenti e studentesse dei tre istituti comprensivi incontreranno il 19 Dicembre prossimo l’atleta paralimpico Arturo Mariani e il giornalista Luca Maletta autori del libro Il goal più bello. Manuale di fair play.
Pur rappresentando ancora un problema reale della nostra società, bullismo e cyberbullismo hanno le ore contate. L’avversario da cui guardarsi le spalle siamo tutti noi, adulti e ragazzi, educatori, dirigenti scolastici, docenti e genitori, tutti nella stessa squadra, convinti di non dover essere più semplici spettatori inermi di questa partita, ma provare a giocarla per arginare e risolvere il problema.
Intanto cominciamo a parlarne con il giornalista Luca Maletta e con Arturo Mariani, campione di calcio della Nazionale italiana amputati e fondatore della squadra Asd Roma Calcio Amputati, che da anni ispira tantissime persone con la storia che ha deciso, questa volta, di condividere con noi.
Ci auguriamo che la storia di Arturo possa aiutare i ragazzi in difficoltà a non arrendersi, ma a trovare in sé stessi, attraverso lo sport, quella voglia di vivere che a volte sembra mancare e la capacità di riconoscere ed empatizzare con l’altro.
Nell’attesa di incontrare ed entrare nella squadra di Arturo e Luca, vogliamo lasciarvi con il messaggio trasversale che lo sport, secondo noi, deve mandare per dare una possibilità a quelle persone che sentono di averla persa:
Il calcio è la vita. Non si tratta esclusivamente di uno sport. Non è solamente una palla e quarantaquattro gambe in campo (o meno).
C’è molto altro dietro. C’è quel significato che ognuno di noi può costruire; c’è la possibilità di fuggire dalle proprie catene e correre liberi; c’è quella sensazione senza eguali di sentirci uguali agli altri. Cose che, a volte, la vita ci strappa dalle mani.
(Il goal più bello. Manuale di Fair play)
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