Ultima modifica: 2 Febbraio 2019

La Settimana della Memoria: perché ricordare?

21-26 Gennaio 2019 Perché ricordare?

Il ricordo delle persecuzioni e dello sterminio del popolo ebraico è divenuto oggi un momento per riflettere pubblicamente sull’enorme portata degli eventi che si verificarono fra gli anni trenta e quaranta del Novecento, ma negli ultimi anni, la discussione sulla Shoah non è sempre stata seria e puntuale, evidenziando una varietà di usi impropri della memoria, fra banalizzazione e negazionismo, da un lato, e sacralizzazione, dall’altro.  Pertanto, riaffermando il rifiuto di qualsiasi negazione dell’Olocausto come evento storico, il nostro Istituto Comprensivo ha fortemente voluto La settimana della memoria che ha visto impegnati tutti i ragazzi in varie attività e in varia misura.

In un mondo della comunicazione sempre più frastornato da caotiche e superficiali informazioni che arrivano dal web e dai media, la memoria spesso si riduce a semplice accumulazione di dati e nozioni, mentre deve essere, e se non lo è, deve diventare patrimonio morale e storico-culturale in grado di spingere all’agire e interagire cosciente e responsabile, fattore decisivo nella costruzione dell’identità personale e collettiva per insegnare come le falsificazioni storiche e ideologiche del passato producano giudizi e visioni del mondo distorte e illiberali.

Ciò che la nostra scuola si è data come compito, è quello di formare non studenti-cittadini connessi, dimentichi del passato e appesi al filo dell’istante, ma cittadini educati al pensiero critico, alla complessità, alla cittadinanza attiva, consapevoli di diritti e doveri e liberi di produrre e condividere conoscenze e non di subirle passivamente mediante slogan e luoghi comuni. Per questo, puntando su un metodo di lavoro attivo e cooperativo, dopo momenti di dialogo guidato e attraverso lavori di coppia e di gruppo, si è arrivati alla produzione di racconti, pensieri e sentite pagine di diario raccolti in un piccolo volumetto corredato da immagini, e di un fumetto nato dalle mani dei ragazzi più piccoli che con tenacia e estrema sensibilità si sono dedicati prima al disegno delle tavole e poi alla traduzione delle vignette in lingua inglese.

                                         Prof.ssa Mariligia Giovane