Ultima modifica: 30 Aprile 2019

Van Gogh e la brama di vivere

Te l’avevo promesso amico mio, prima o poi cadrai anche tu sotto la mia penna, e questa volta, questo articolo è dedicato a te professore Lupo, alle tante attività svolte a scuola con passione e competenza, con la tua consueta dedizione alla scuola e l’atteggiamento di discrezione che ti caratterizza da sempre: il laboratorio ceramica e le mille giornate spese tra pennelli e tavolozza. Il 26 aprile, però hai superato te stesso, maestro, organizzando la visita guidata a Lecce per la partecipazione alla mostra interattiva e immersiva su Van Gogh. Che meravigliosa esperienza: i tuoi alunni col naso per aria, attenti e concentrati sulla proiezione delle più famose opere dell’artista olandese. Un variegato gruppo di ragazzi appartenenti a varie classi si sono sentiti uniti nell’ammirare Notte stellata, Campo di grano, Girasoli e Autoritratto. Mille note colorate hanno riempito la bella sala del convento degli agostiniani, ma nulla ci ha preparati a quei 12 minuti di miracolosa visione interattiva. Indossati i visori 3D siamo entrati nella realtà virtuale e…. altro che sindrome di Stendhal, ciò che abbiamo vissuto è andato aldilà di quel che io stessa avevo immaginato…. Quale miracolo avviene sotto i miei occhi che non smettono di vedere l’incanto! Scendo per le scale, apro una porta e mi trovo nella stanza di Vincent; una finestra si spalanca ed eccomi nei luminosi e assolati campi di grano di Arles, corvi che volano, carretti che passano, passi sul selciato che mi sembra di percorrere realmente e, infine, crepuscolo, sera e notte… una notte stellata con cipressi fluttuanti e il Rodano che si accende di giallo. Mi pervade un senso di vertigine, il corpo è fermo sul seggiolino, ma la mente mi dice di no, ho superato la cornice e abito i quadri di Van Gogh, dal di dentro osservo paesaggi, annuso gli odori, mi sento sfiorata da un fresco vento primaverile, carezzata da una voce guida che riconosco come quella del maestro. Come svegliarsi da un sogno, uno splendido sogno, è stato togliere il visore e ritrovare la realtà sotto i miei piedi, ma quel che insieme ai ragazzi abbiamo vissuto rimarrà a colorare i nostri ricordi e a rendere più gradevole il rientro a scuola. Grande merito a te professore Lupo.

Prof.ssa Mariligia Giovane