Ultima modifica: 4 Dicembre 2018

LA SCUOLA VIVE, PULSA, FESTEGGIA, CANTA E BALLA

Dietro e dentro i cancelli della scuola, la società diventa davvero multietnica e multiculturale, diversa nell’accezione più bella del termine. E quando qualcuno di noi lascia la nostra piccola comunità ci stringe presto il morso della nostalgia, ma si festeggia, anche, per rendere più lieto il viaggio verso un’altra terra, senza rimpianti perché tutto è stato detto e tutto è stato fatto; a scuola tutto succede tranne che avvertire i rimpianti: “potevo dire non l’ho detto, potevo fare non l’ho fatto” a scuola non succede mai. I corridoi, i banchi e le pareti colorate sono muti testimoni di tutto il bene che a scuola ci vogliamo e così l’ultimo venerdì di Novembre ci ha trovati riuniti intorno alla famiglia Aljnaidi: Shadh, Mohamad e Fatima hanno partecipato alla festa di saluto, a sorpresa, organizzata per la loro partenza dai compagni di classe. L’invito era per l’improbabile visione di un film (ma quale film prof? e come mai così all’improvviso?) Poi le porte si spalancano e si palesa la festa con una tavola imbandita con la fantasia tipica degli adolescenti che mischiano senza pudore dolce e salato, bibite gassate e cioccolata calda… e poi abbracci, strette di mano e baci su guance umide. Ad animare la festa (come se non bastassero le risate dei dodicenni) il suono tradizionale degli organetti: tutto etnico, tradizionale e rustico quel che organizziamo a scuola, la musica, il cibo, i regali e ricordini che i nostri tre viaggiatori hanno portato con loro in terra teutonica: un piccolo arazzo tessuto con i colori della bandiera siriana (così facciamo un po’ di geografia), un cartellone ben disegnato e decorato prodotto mettendo a frutto le abilità artistiche, e una toccante lettera di chi ha manifestato così le competenze di italiano.
Ma lo stupore alla fine lo abbiamo vissuto noi organizzatori della festa che, con sorpresa, abbiamo ricevuto la visita di una donna speciale mamma Aljnaidi e con lei la nostra Kadigia, diplomata non più di un anno fa. Mamma  Aljnaidi è una donna che da sempre si è lasciata conoscere, si è lasciata attraversare dallo spirito del Mediterraneo che ha permesso la comunicazione al di là delle reciproche difficoltà con la lingua. Se lei conosceva poco l’italiano e noi per niente l’arabo, gli occhi, le mani e i sorrisi ci permettevano di comunicare pensieri più profondi, nati nel cuore e trasmessi con la forza di chi aveva deciso di vivere qui con noi, di far parte del tessuto sociale di Villa Castelli e che, ora, per ragioni di forza maggiore, lascia la nostra comunità. Ma come sono state calde le tue lacrime cara mamma Aljnaidi, come è stato toccante il tuo “grazie” Mohamad, come è stato luminoso il tuo sorriso Shadh, come sono stati grandi i tuoi occhi spalancati su chissà quale futuro, Fatima.
Buona fortuna per il vostro cammino di vita, ragazzi.
La scuola vi ringrazia per averci arricchito, sperando che il ricordo di questa parentesi vissuta tra noi rimanga nella vostra memoria, felice.
Inshallah